Il seme di Jubaea chilensis non è altro che un cocco in miniatura e da subito ho pensato che sezionandolo potesse essere possibile creare un anello simile agli anelli di cocco che si vedono in giro, comprati a 28 centesimi dal grossista commerciante e rivenduti a 10 volte tanto (3 euro) sulle bancarelle dei commercianti al dettaglio.
Il lavoro reale è quello di sezionare trasversalmente il seme con il traforo a mano da ambo i lati, sgrossarlo con cartavetro fino ad ottenere la sezione e il design desiderato, rifinire l'esterno sulla mola con cartavetro 400 e ripassare l'interno con lima mezzatonda fino a realizzare una calzabilità possibile al dito senza sfregamenti per la pelle.
L'anello finito di Jubaea ha spesso una caratteristica che lo contraddistingue rispetto a quelli comuni, ovverossia la presenza interna all'anello di una parte scura e liscia che non è altro che l'incavo naturale dove si adagia il germe del seme per far spuntare una nuova pianta.
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