Il nome del genere, già coniato da Plinio per indicare datteri di seconda qualità (come quelli di Phoenix theophrastii e Chamaerops humilis) buoni come cibo per i maiali, deriverebbe dal greco 'syagros' che significa cinghiale ed è stato ripreso dalla tassonomia moderna per questo genere probabilmente per la somiglianza dei frutti con quelli dei summenzionati. L'aggettivo specifico è dedicato al nobiluomo russo Nicola Romanzoff, vissuto tra il '700 e l'800, che finanziò numerose spedizioni di esplorazione, fra cui quella in cui il botanico tedesco L.K. von Chamisso scoprì questa specie.
Questa palma proviene dal Brasile dove venna scopera nel 1816 e fu presto introdotta in Europa come ornamentale. Ha tronco unico e dritto, slanciato, del diametro di 40 cm al massimo e altezza anche superiore ai 15 m. Nella parte alta è avvolto dalle ampie guaine delle foglie di colore bruno grigiastro, con i margini dotati di setole.
Le foglie sono lunghe dai 3 ai 5 m: il rachide, dopo un picciolo di circa 40 cm, porta numerosi segmenti laterali lunghi anche 70-80 cm e sottili, arcuati e pendenti all'apice che è acuto. L'infiorescenza ha un solo ordine di ramificazioni e porta i fiori di entrambi i sessi, è lunga fino a 1 m ed è avvolta da una spata grossa e ben lignificata.
Il frutto è ovoidale, lungo fino a 3 cm, dapprima verde, poi arancione a maturità. I semi hanno una grande varianza di forma, dimensioni, colore e nervature ma basilarmente sono dei cocchi in miniatura che però non contengono un endosperma commestibile.
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