La mia ricerca si basa sul Ri-Ciclo di scarti vegetali - semi, frutti, involucri, spine, foglie, rami, guaine fogliari, spate, radici, ecc - che raccolgo da piante coltivate in Italia tramite giardini e discariche del verde.

11 febbraio 2011

Butia capitata

Il nome Butia deriva da un termine brasiliano che significa "spinoso" per la presenza di spine sul picciolo fogliare; il termine specifico capitata, di origine latina, invece si riferisce alla chioma arrotondata, costituita da fronde molto arcuate e rinchiuse inferiormente.

Questa palma proviene dal continente sudamericano (Brasile, Uruguay, Argentina) ed è stata introdotta in Europa alla metà del XIX secolo.
E' una palma di medie dimensioni, di altezza raramente superiore ai 7-8 m; ha fusto unico, eretto ma talvolta inclinato o incurvato, bruno scuro o grigiastro, rivestito in alto dalle lunghe basi delle foglie cadute o tagliate; in basso, negli esemplari vecchi, ha superficie più uniforme e segnata da cicatrici fogliari.
Le foglie sono pennate e molto arcuate, lunghe fino a 2,5 m, di colore verde glauco o azzurognolo; hanno piccioli con base allargata recante protuberanze sui bordi simili a spine incurvate (di circa 2 cm) e fibre brune alla base. I segmenti della foglia (4-7 dm) sono inseriti a V sui due lati del rachide.
L'infiorescenza raggiunge una lunghezza di 1,5-2 m, è ramificata (con un solo ordine di rametti laterali) ed è avvolta da una spata rossa lignificata. La fioritura avviene in estate. I frutti, di 2,5-3 cm, sono ovoidali, gialli, arancioni o rossi e commestibili. Esistono diverse varietà di questa specie, differenti per le dimensioni del fusto, la curvatura delle foglie, le caratteristiche del frutto.
I semi rivelano altresì un'alta differenziazione in base sia alla forma che alle dimensioni:

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